Come si costruisce il Modello ai sensi del D.Lgs 231/2001
/ Gennaio 22, 2024/ Senza categoria, M.O.G.C. 231
Per realizzare un Modello Organizzativo di Controllo e Gestione ai sensi del D.Lgs 231/2001 è necessario, in primo luogo, effettuare il risk assessment, cioè la valutazione di rischi a cui l’ente è esposto in riferimento da un lato ai reati presupposto e dall’altro alle attività che svolge e alla propria struttura organizzativa.
A seguire viene si potrà implementare in maniera calzante il Modello attraverso la messa a punto dei documenti che lo caratterizzano e ne definiscono modalità e termini di applicazione. Si tratta nello specifico di:
- Modello Organizzativo di Controllo e Gestione – parte generale
- Modello Organizzativo di Controllo e Gestione – parte speciale con relative procedure
- Codice Etico
Una volta definita la documentazione e, in particolare le procedure atte a scongiurare l’accadimento dei reati presupposto, l’organo amministrativo è chiamato a deliberare per l’approvazione e a nominare un Organismo di Vigilanza indipendente che può essere costituito da un solo membro (monocratico), oppure da più membri.
È compito dell’Organismo di Vigilanza – OdV – di verificare costantemente l’applicazione del Modello così come indicato nei documenti che lo definiscono. Nei casi in cui l’OdV ravveda delle situazioni di criticità deve prontamente agire, informando l’organo amministrativo affiche prontamente assuma le opportune direttive e decisioni per porre rimedio alla situazione emersa.
In questo si inserisce il whistleblowing, ossia la possibilità data dall’ente a chiunque di poter denunciare comportamenti contrari a quanto previsto dal Modello, ma anche dalle norme vigenti, assicurando l’anonimato del denunciante.
Un aspetto fondamentale è l’attività di informazione e formazione nei confronti di tutti coloro che debbono adottare il modello, in particolare i dipendenti dell’ente.